Reduce da un weekend provante posso soddisfare le brame sollecitate in diversi commenti di nius inerenti al nightlife porteno (chissà quando scoprirò comescovare la enne con bisciolina sopra?!) peralto con un sottofondo di "we are your friends" appena messo da el Guille che si addice non poco.
Innanzi tutto la prima prerogativa dei fin de semana in quei di Buenos Aires è la loro data di inizio ovvero il Giovedì.
Programma della giornata concerto di un gruppo indie (Les Mentettes) simili ai Los Campesinos per sound e anche quantità di membri del gruppo sul palco.
Siamo venuti a conoscenza di questa cosa io e saretta il sabato precedente quando rincasando da un festino abbiamo incrociato un gruppo di giovina argentini con cui abbiamo fatto amicizia chiedendogli da accendere, la conversazione con i quali è nata dal fatto che sostenessero una mia improbabile somiglianza con Chris Martin (e la cosa preoccupante è che non siano stati i primi a proporre questa tesi in quei del sudamerica).
Prontamente quindi li ho invitati qua in quei di LMC per un pre-serata al quale si sono aggiunte un'altra decina di persone a tirarsi lise a dovere sbevacciando birrotte e cocktail e, data la presenza della Cami, preparando beveroni da viaggio.
Nel post concerto il posto diventava una disco e c'era la serata club 69, una roba stratrash un po' in stile vaca asasina o pervert in cui però l'entusiasmo del gruppo mi ha portato a tazzare un po' violentemente per la gioia di Anne e Guillermo che hanno fatto il ritorno in taxi con me sentendomi straparlare in una lingua non ben precisata per mezzo tragitto, per poi vedermi accozzato con la testa cadente. Si narra che a un certo punto della serata qualcuno abbia provato a disarmarmi dall'ennesimo cubino con scarsi risultati.
L'indomani trauma!
La sveglia che suona a mezzogiorno e mezzo mi ricorda che tragicamente avevo dato il consenso agli altri per una mia presenza a tenere alta la bandiera nazionale nel torneo di calcetto dell'uni.
Anne gia sveglia si gode anche lo spettacolo (questo giro solo avvilente) del mio risveglio e di una colazia del campione suggerita su messenger da ciani, fra i rimasugli della serata precedente che avrei promesso di sistemare al mio ritorno.
Alla partita ho potuto assaporare quelli che sono stati i racconti della provincia pavese dei campionati di calcio giovanile provinciale dove ogni domenica a turno c'era sempre qualcuno che alla seconda sgroppata sulla fascia veniva sostituito o causa drago alla bandierina o a causa mancamento. Fortunatamente mi sono limitato a dirigermi in porta dopo a fine primo tempo per restarci una buona metà del secondo e altrettanto fortunatamente tutto il team italiano era a dir poco a corto di fiato, per cui non ci sono state tensioni per la sconfitta 7-2 ma semplice rassegnazione e pacche sulle spalle.
Mancare l'appuntamento col gol comunque mi amareggia sempre!
Tempo di tornare a casa fra colpi di tosse e un malditesta raro ed era gia ora di recarsi in quei di calle La Pampa per i preparativi dello stand italiano alla noche internacional organizzata dall'uni.
Noi abbiamo optato per pasta nutella e tenuta elegante, tanto che io sono stato vestito di tutto punto dal mio compagno di dancefloor preferito Mattia Moscone, l'uomo nato e sempre vissuto con la camicia (nonostante sostenga che d'estate mette le polo!). Mi è anche stata applicata della roba strana, tipo cera, in testa. Appena Raffa mi passa il video in cui rendo onore allo stand statunitense seccandomi un beer bong da loro magistralmente armato lo posto.
Nella sbronzaggine generale la fiesta si è ritrasferita dai giovani di La Pampa (Mattia, Helena, Tegola, Vincè e l'abuelo Marius, imperatore alemanno dell'università) che hanno visto la propria abitazione invasa da gente conosciuta e meno conosciuta.
Peraltro io con altri sei, sono rimasto chiuso dentro l'ascensore causa sovraccarico... Colpa di due cazzo di americane sbronze che si sono infilate nell'ascensore e anche di "el presidente" il portiere dell'appartamento, che ci ha spediti su senza problema (e che cmq non se l'è presa male perchè poi appena poteva veniva su a sbevacciare... idolo!).
Momento a dir poco amarcord di una gita di quinta quando il sovrappeso fu determinato da un mister Vaggi dei tempi d'oro!
Da li ci si è spostati verso il Crobar, l'equivalente dei Magazzini a Milano, dalla quale io e Mattia ce ne siamo tornati da soli alle 6 a piedi (45 minuti!!!) perchè siamo stati abbandonati da tutta la comitiva causa attardamento con due olandesi miei compagni di corso strafuori e nessuno dei due aveva più un peso in tasca. O meglio io ne avevo giusto due per prendere l'autobus ma abbiamo optato per la scelta sportiva perchè ci scassavamo la minchia di aspettare che arrivasse.
Sabato mattina risveglio indubbiamente meno traumatico del giorno precedente.
Pranzo con pasta vegetariana data la presenza della nostra coinquilina adottiva dove ho rivissuto altri momenti liceali di sex appeal visto che tutti i miei commensali mi hanno dichiarato una donzella diversa che avesse fatto apprezzamenti espliciti (sarà stata la camicia del Moscone), e in seguito gitarella con pisolino annesso al parco.
La sera invito a cena da parte di sua maestà Raffa, ora regina del centro di BS AS sua nuova colonia, per la gioia di Memo e serata in compagnia di suoi coinquilini e del suo "protettore" Louis (personaggione raro!!!) che lei chiama "Luiggi!", in una casa occupata nella zona del fiume.
La cosa più figa di questo posto era indubbiamente il pavimento fatto di assi di legno più o meno marcie di una casetta 4 metri x 4 dove veniva messa la musica. Al saltare della gente rimbalzava tutto, casse e tavolo del simil dj comprese... accusando anche un paio di cedimenti strutturali.
Altro ritorno alle 6 con mezza camminata annessa e fisico che inizia a dare i primi segni di cedimento.
La domenica vengo svegliato da Teo a mezzogiorno con la notizia che il Milan ha preso due pere e che ci saremmo trovati da lui per il posticipo... ciò mi ha cullato fino alle 2.
Peccato che i sogni di gloria della cueva di gobbi sia stata infranta da un gol di Gilardino all'89.
Fortunatamente ho potuto consolare il mio spirito calcistico affranto tra le coccole di Raffa e della Cami che ha preparato una zuppa di calamari rara la cui ricetta verrà a breve riproposta.
Sulla massima con cui mi ha salutato Guille andando a dormire:
"los finales son duros, los principios son buenos... pero se los finales estan duros es un buen signo porque se he hecho lo que se deberia hacer"
decido prontamente di emularlo che domani ho lezione.